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18 commenti:

  1. Salve io mi chiamo Dario Carannante,sono uno studente della facoltà di architettura di Napoli e dopo alcune lezioni fatte con il prof. Vignozzi in merito alla formazione di questo blog, avevo pensato di proporre o quanto meno cercare di capire il punto di vista dei partecipanti al blog stesso, riguardo un problema che a mio parere oggi risulta essere il più grave e delicato della questione politica attuale. L'argomento è quello legato alla totale incapacità di discutere di politica tra i giovani di oggi che non si interessano per niente alla vita cittadina e a quella politica in generale. A volte quando mi capita di parlare con qualche mio coetaneo ( ventenni insomma) di politica, mi capita di ritrovarmi a fare un monologo perché purtroppo dall'altra parte ci sono persone che sono del tutto distaccate dalla realtà politica ed economica. Personalmente non mi ritengo un giovane attivissimo in campo politico, ma di come si muove il mio sindaco per risolvere un eventuale problema della città, mi interessa e come. Così come mi interessa sapere con che classe politica abbiamo a che fare oggi. Non riesco a capire e purtroppo non tollero la stragrande maggioranza dei giovani che passano giornate intere a parlare solo di argomenti "futili", quali: il calcio, tutti i vari programmi televisioni annessi, ecc. il punto è che l'Italia sta attraversando un periodo difficile e per far sì che le cose cambino ci vogliono persone capaci e interessate, ma a me non sembra di vederne tante. Sono anni che ci governano in maniera del tutto sbagliata, ma i cittadini non si ribellano in nessun modo. Mai. E allora la domanda è: se nessuno si interessa ai veri problemi, e non si prende quello che gli spetta di diritto, come potranno cambiare le cose in questo paese???

    Dario carannante
    da.carannante@gmail.com
    3348173555

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    1. Perfettamente d'accordo, nel merito non meno che nel metodo.
      La nostra proposta nasce e si sviluppa soprattutto fra i giovani e per i giovani: a voi cogliere quest'occasione! Come vedi, il blog sta diventando sempre più una palestra per il confronto fra i tuoi coetanei: come ottimizzarne le potenzialità divulgative? Restiamo in attesa di un tuo graditissimo apporto propositivo.

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  2. Salve mi scuso per il troppo tempo trascorso fra il vecchio commento e quest'ultimo,detto ciò, io penso che non ci sia bisogno di mettere in atto una grossa azione pubblicitaria per questo blog, in quanto i cittadini sono del tutto stanchi delle attuali amministrazioni e di come rispondono alle esigenze degli stessi cittadini. Di conseguenza ne viene che quando le cose cambieranno veramente, il cittadino medio capirà egli stesso il valore della proposta legislativa organizzata e pensata da bulè e deciderà se appoggiarla o meno. Sotto questo punto di vista personalmente appoggio molto il movimento cinque stelle ( non per le loro proposte) ma per la capacità di aver conquistato in pochissimo tempo molti elettori dei partiti che erano quelli più radicati (pd,pdl). Bisogna solamente procedere con una operazione di" risveglio esistenziale", nel senso che: i cittadini non devono più pensare che la politica sia una cosa losca che gestisce tutto, ma capire l'importanza del singolo voto e non radicarsi sull'idea che le cose non possano mai cambiare.

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    1. Il tuo ottimismo ci conforta, ma continuiamo a ritenere che il problema più grosso del nostro movimento sia il fatto che ancora solo pochissime persone sanno che esistiamo!
      E il paradosso è questo: un movimento di cui molti, al par tuo, non condividono i contenuti ha avuto la forza e la capacità di imporsi rapidissimamente a tutto il paese, mentre il nostro, che riscuote l'approvazione dei più tra quanti ne vengono a conoscenza, è ancora privo dei mezzi necessari per garantirsi la necessaria visibilità!
      Ma facci capire: come intendi questa operazione di "risveglio esistenziale"?

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  3. risveglio esistenziale per me significa: far rinascere la voglia di cambiare le cose e fare in modo che ciò avvenga, non rimanendo fermi ad aspettare che qualcuno cambi le cose per noi e quindi al posto nostro. Ognuno di noi può fare molto a partire dal pretendere ciò che gli spetta sia in termini di doveri della classe politica, a cui purtroppo quasi sempre questa risulta manchevole, sia in termini di coesione sociale, nel senso che: per risolvere determinati problemi c'è bisogno dell'interesse collettivo e non del singolo, cosa che avviene sempre o quasi sempre in quanto la mentalità che si è sviluppata, come si dice a Napoli, è quella che "il problema è di chi lo tiene" e quindi della singola persona. Ecco questo intendo per "risveglio esistenziale".

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    1. L'idea è ora abbastanza chiara. Visto allora che questo è il post dedicato a facebook, sorge spontanea la domanda: come penseresti di utilizzare facebook per innescare questo "risveglio esistenziale"?

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  4. Facebook , è un buono strumento per la trasmissione veloce di informazioni e di qualsiasi altro tipo di documento, detto ciò non tutti gli utenti sono disposti a "perdere tempo" ad informarsi. Troppe persone usano e colgono solo gli aspetti più insignificanti del social network, quali i giochi, chattare ore ed ore con persone che neanche vedranno mai ecc. quindi secondo me bisognerebbe prima far interessare le persone al movimento tramite qualche altra forma di pubblicità per il "movimento", e poi far si che le vere persone interessate, condividano con i loro amici ecc i propri interessi.

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    1. A nostro avviso il numero di commenti che stiamo ricevendo è indice di un interessamento sufficiente a passare a un dialogo "orizzontale" su facebook a complemento di questa comunicazione "verticale" sul blog.
      Visto che dimostri una notevole consapevolezza di questi fenomeni, come pensi che si dovrebbe procedere per promuovere questo step?

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  5. Salve, sono Manuel Orabona, studente del secondo anno UPTA, della Federico ll di Napoli.
    Ho letto quello che ha scritto Dario Carannante e condivido in pieno il suo pensiero, ma vorrei soffermarmi con l'utilità della propaganda che per me è diventata con i nuovi mezzi di comunicazione, con internet, una cosa di base per chiunque abbia voglia di farsi conoscere o di dire la propria idea.
    Oggi tutti si sentono nelle condizioni di poter discutere di tutto avendo la possibilità di farlo; dunque molte, troppe cose scritte sui social sono spazzatura. Non mi trovo quando parli di argomenti futili come il calcio, poiché credo che quando ci sono due persone serie, competenti su un argomento, ci sia sempre da creare un dibattito, come si suol dire il conflitto accresce.
    Io passerei oltre la semplice propaganda, vorrei che la gente constatasse con i propri occhi quelli che sono i fatti, le azioni, gli eventi che cambiano e mutano l'andamento delle cose.
    Ultimamente mi capita di pensare all'urban designer come ad una "figura mistica" perchè? perché è capace di rendere non solo la città bella e pulita, ma anche un popolo civile ed ordinato.
    Dopo le lezioni di sociologia dello scorso anno del professor Ceci che ci raccontava degli episodi di un nuovo parco sorto a San Giorgio a Cremano, ho cominciato ad osservare con un occhio più vigile l'evoluzione di alcuni tratti della città.
    Ad esempio la nuova fermata della metropolitana di Napoli, la fermata Toledo, considerata una delle più belle d'Europa, se non la più bella, dopo dei primi momenti con dei disagi, dopo esser stata rimessa in sesto, viene ora "salvaguardata" dai residenti. Come sappiamo i residenti sono gli abitanti dei quartieri spagnoli, quartiere di cui sono originario, dove le persone non hanno sempre avuto questo approccio di cura alla città, e continuano a non averlo per il loro quartiere.
    Queste piccole cose, fanno la differenza, cosi in piccolo, per l'arredo urbano di una fermata della metro, cosi in grande per la politica: passare dalle parole ai fatti, avendo mano nel saper leggere la storia, ci porta ad evitare corsi e ricorsi storici.
    La chiave di volta passa da qui, dalla lettura delle situazioni.
    Tornando a noi, la propaganda non può esser considerato il solo mezzo, anzi il la vedrei più come un'intelaiatura. Invece, video, reportage, interviste su questioni importante, dove le persone hanno svolto un ruolo in vista per dare una smossa alla situazione di stallo che viviamo in questo paese, posso far inarcare le sopracciglia a persone che fino a questo punto solo soltanto motivate da ideali.

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    1. Condividiamo in linea di massima le tue considerazioni. Non ci è chiara però la tua visione in termini operativi. Potresti precisare meglio cosa ritieni opportuno fare, con specifico riferimento a facebook? A presto!

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  6. Reportage, interviste a singoli cittadini che spieghino come le idee vengono messe in pratica nel collettivo. Dopodiché pubblicarle su Facebook come un post, una sezione dove riscontrare e articolare il discorso partendo dalle conclusioni riscontrate in ogni singolo caso proposto. Dalle parole ai fatti, questo farebbe guadagnare molti punti in visibilità.

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    1. L'idea ci sembra interessante e non troppo ardua da realizzare. Saresti in grado di fare un tentativo in tal senso, magari con l'aiuto di qualche amico? Potremmo darti tutto il supporto necessario.

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  7. Salve, sono Jan Ambrosio, studente del secondo anno UPTA, della Federico ll di Napoli. Penso che aumentare la visibilità di un blog sia davvero importante soprattutto per far conoscere a tutti le nostre idee e sperare di trovare persone che condividano il nostro stesso pensiero. Se poi si parla di un blog come Bulè, che tratta argomenti di estrema attualità e complessità come la politica, credo sia indispensabile attrarre un pubblico più vasto.
    Vorrei proporre la creazione di un profilo anche su Twitter (che insieme a Facebook sono i social network più popolari del momento) per alcuni motivi pratici.
    Su twitter i follower non sono amici ma persone con cui hai in comune alcuni interessi Twitter è un news media. È leggero, informale, immediato, perfetto per dare una notizia e generare un passaparola. Facebook è invece relativamente lento, si presta di più a commemorazioni, risate e pianti fra amici. Facebook è più il diario della nostra vita.
    Twitter invece è un social pubblico, aperto, trasparente. È il luogo ideale per chi si occupa di business, per chi vuole stare sempre aggiornato, per chi ama l’attualità e vuole creare nuovi contatti professionali.
    Attendo con piacere un vostro cortese riscontro.
    Cordiali Saluti

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    1. L'idea di Twitter ci sembra giusta. Ti andrebbe di darci una mano in questa direzione?

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  8. Salve,sono Francesca Amitrano una studentessa iscritta al terzo anno del corso di laurea in urbanistica, paesaggio,territorio e ambiente.
    Leggendo sono rimasta favorevolmente colpita dal blog poiché ho ritrovato molte delle idee,che seppur giovane, ho maturato in questi anni universitari poiché è forte e radicato il pensiero in me di poter e dover contribuire attivamente ad un cambiamento per la società attuale oramai martorizzata da un amministrazione pubblica, improvvisata,impreparata distaccata, non capace quindi di far fronte ai problemi del quotidiano in cui si imbatte ogni cittadino italiano ,noi studenti compresi.
    Sicuramente Facebook è il social maggiormente utilizzato nella rete dall’utente medio , ma pur tenendo in considerazione i concetti espressi dai miei colleghi Orabona e Carrannante ,penso che per sostenere e sviluppare le nostre idee si debba considerare il web in tutte le sue sfumature. Credo fermamente che utilizzare tutti i canali disponibili e sfruttare tutte le opportunità che il web ci offre per amplificare ‘’l’onda d’urto ‘’del nostro pensiero sia la strategia migliore per creare maggiore visibilità al blog(che dovrebbe comunque rimanere il punto di riferimento). Facebook, Twitter, Pinterest, Google plus, Youtube sono tutti strumenti validi ed utilizzabili in tal senso, ma esclusivamente previa formazione di un piano editoriale atto a redigere delle lineee guida su cui muoversi .Lo scopo sarebbe quello di utilizzare/creare articoli (coadiuvati da prodotti in formato digitale -video,report,presentazioni) da poter condividere sulla rete ,nei vari canali e nei vari livelli a cui ogni social compete ed eccelle, elaborandoli con concetti/immagini semplici ed esplicative in modo da poter raggiungere una platea sempre più ampia di utenti, i quali a loro volta condivideranno sul web le proposte/denuncie che l’editoria del blog proporrebbe di volta in volta. Certa di un vostro riscontro vi invio i miei più cordiali saluti.

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    1. Ok senz'altro: ci piacerebbe confrontarci con te sul da farsi.

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  9. Salve, mi chiamo Vanessa Baldassarri, sono una studentessa del terzo anno di Urbanistica, e vorrei esporre il mio pensiero a riguardo. Innanzitutto trovo molto interessante questo blog oltre che conforme alle mie ideologie. La contestazione, l'idea di cambiamento della società attuale italiana che desta ingenti problematiche in tutti i campi è un argomento che dobrebbe a priori interessare tutti, giovani soprattutto che rappresenteranno il futuro, la nuova classe dirigente. Purtroppo, però bisogna sottolineare la triste situazione odierna, che vede molti giovani disinteressati ad ogni argomento politico e sociale. Il cambiamento lo può sognare chi riesce a comprendere attraverso l'informazione, e credo sia opportuno dire che, secondo il mio modesto parere, la pubblicità è essenziale, se però resa ad un pubblico di persone che ne riesca a cogliere l'importanza. Con ciò voglio dire che chi ha l'esigenza del cambiamento, chi ha la curiosità e la voglia di approfondire una questione, otterrà le informazioni necessarie con le proprie ricerche. Non voglio denigrare la pubblicità, ma semplicemente constatare alcune tristi verità. Sono comunque favorevole ad ogni tipo di iniziativa pubblicitaria, e concorde con la mia collega Francesca Amitrano nel dire che si debba considerare al massimo ogni sito, social e altri canali a disposizione per diffondere al massimo questo blog. Sono del parere che bisogna anche affrontare questioni e dibattiti ''face to face'', organizzando eventi, incontri, esponendo questi pensieri in maniera ravvicinata alle persone che avranno l'onore e il piacere di ascoltare, e confrontarsi su questioni che non potrebbero fare altro che arricchire il nostro patrimonio culturale e aprire le nostre menti verso una profonda fiducia nel cambiamento.

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    1. Concordiamo su tutta la linea. Se hai qualche idea più precisa sul come progredire su questo terreno, saremo felici di darti lo spazio che meriti

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