statuto



1.      Bulè è un’associazione metapolitica: a differenza di un partito politico tradizionale, la sua finalità generale non è imporre scelte prefissate nel merito delle questioni, ma concordare le modalità ottimali per assumere le decisioni collettive.

2.      Finalità specifiche (e vocazione elettiva) dell’attività di Bulè sono:
-   la diffusione dei criteri e delle convinzioni che ne animano il funzionamento
-   la loro effettiva applicazione al governo della cosa pubblica in coerenza con l’obiettivo finale
-   il conseguimento definitivo dello stato di fatto prefigurato come obiettivo finale dalla Vision.
         Quest’ultimo è l’elaborato che delinea l’assetto istituzionale di volta in volta auspicato e condiviso. Tale elaborato è soggetto a continua evoluzione col contributo di tutti.

3.      Bulè ha una natura essenzialmente interinale: al momento che si sia riusciti a configurare l’assetto finale prefigurato nella Vision, l’associazione non avrà più ragion d’essere e si scioglierà.

4.     Bulè si fonda su principi di indipendenza, libero accesso e “geometria variabile”.
        Pertanto la partecipazione a Bulè non è in alcun modo vincolante:
-  non impone comportamenti o prestazioni di alcun genere;
-  non preclude l’iscrizione a partiti o altre forme di militanza;
-  chiunque sia interessato può partecipare a tutte e sole le attività che preferisce.

5.      La strategia di Bulè si articola secondo tre orizzonti temporali, corrispondenti alle distinte finalità specifiche di cui al punto 2:
-   immediato, per fronteggiare le crisi contingenti;
-  di medio termine, per indirizzare la gestione ordinaria in coerenza e sinergia con l’obiettivo finale;
-   a lungo termine, per conseguire l’assetto auspicato.


6.      In relazione a tali scansioni, Bulè si declina e subarticola in tre componenti operative correlate ma separabili:
- comitati tematici Bulè, volti a collaborare su base locale con altri movimenti di protesta per mobilitare la collettività a difesa dei propri diritti e interessi;
- Bulè - Democrazia Vera, “partito super partes volto a promuovere alla scala nazionale la qualità dei processi decisionali nell’ambito delle istituzioni vigenti;
- Bulè - R.E.M. (Random Elections Movement), volto a coordinare a scala globale la transizione verso forme di governo più rispondenti alla volontà popolare, privilegiando la rappresentanza stocastica.
La regolamentazione statutaria di ciascuna di queste tre componenti costituirà una subarticolazione coerente del presente statuto generale.

7.      Bulè si fonda su una rigorosa concezione etica che pone in primo piano l’incrocio virtuoso fra utile collettivo e rispetto dei diritti individuali.
          In ogni manifestazione dell’operato di Bulè l’istanza etica è assunta come prevalente rispetto a ogni altra considerazione.
         Correttezza, stile e fair play sono requisiti imprescindibili per i comportamenti individuali.

8.      L’etica di Bulè è essenzialmente laica, ispirata a una concezione di panteismo reazionale, dove la libera espressione della spiritualità di ciascuno è avulsa da ogni possibile influsso su un uso corretto e pertinente del raziocinio nelle decisioni di interesse collettivo.
         Ogni ingerenza di natura religiosa è considerata incompatibile con il buon governo e la sua eliminazione costuituisce obiettivo primario dell’azione di Bulè.

9.      Bulè privilegia il concetto di comunità, intesa come rete -globalmente interconnessa e localmente caratterizzata- di relazioni interpersonali significanti e di reciproco apprendimento e controllo.
         Nell’ottica di tale concetto, la distribuzione del potere decisionale all’interno di Bulè si basa ordinariamente su un principio di intesa spontanea, competenza e responsabilità: chi assuma la responsabilità di un certo settore e livello operativo sarà legittimato a effettuare da sé le scelte più opportune a perseguire gli obiettivi di propria competenza, purché confrontandosi con gli altri ai fini di una sintonia ottimale.

10.    Al fine generale di ottimizzare l’efficacia del proprio operato, Bulè svilupperà col tempo un regolamento interno secondo i principi della common law, ovvero per addizione ed eventale modificazione dei criteri di volta in volta convenuti per risolvere le questioni più ricorrenti o di più complessa valutazione.

11.    Al solo fine di dirimere eventuali controversie o evitare impasse da veti incrociati et similia, Bulè ammette come extrema ratio un principio gerarchico fondato sull’anzianità: in caso di conflitto altrimenti insanabile si darà priorità alla decisione assunta a maggioranza dai tre membri più anziani.
         Con identico criterio si potranno assumere eventuali decisioni in merito a conferimenti di responsabilità, provvedimenti di ordine interno, interventi disciplinari etc..






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